(Hap e Leonard 2) Mucho Mojo by Joe R. Lansdale

(Hap e Leonard 2) Mucho Mojo by Joe R. Lansdale

autore:Joe R. Lansdale [Lansdale, Joe R.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa, Gialli e Thriller
editore: Einaudi
pubblicato: 2007-06-04T22:00:00+00:00


23

Rientrammo a casa tardi e ci sistemammo nella camera da letto che Leonard ci aveva lasciato. Lui stava dormendo sul divano. Facemmo l’amore un’altra volta e parlammo ancora un po’. Raccontai a Florida tutto ciò che sapevo di Illium Moon, di come avevamo scoperto il cadavere. Secondo lei dovevamo chiamare la polizia. Anche secondo me. Ma Leonard si era preso delle pallottole in corpo per colpa mia. Il minimo che potessi fare era concedergli un po’ di tempo.

“Tu non hai sentito niente,” dissi. “Se salta fuori il discorso, a parte con Leonard, tu non sai niente.”

“Oh, Hap.”

“Niente di niente, Florida.”

“Quel pover’uomo… Sott’acqua.”

“Lui non lo sa se è sopra o sotto. Un giorno in più non farà differenza.”

Alla fine ci accoccolammo vicini e ci addormentammo, e io sognai.

E in quel sogno ero sott’acqua. Giù nel bibliobus con Illium, però questa volta vedevo benissimo. Non c’era buio come nella realtà. C’era anche zio Chester. I due erano gonfi e flaccidi, e le loro facce non erano più nere.

Avevano il colore della farina d’avena bagnata. Illium sedeva al volante.

Aveva un barattolo di buoni omaggio. Al suo fianco, sul sedile dei passeggeri, c’era zio Chester. Leggeva un tascabile di Dracula. Io ero dietro, proteso in avanti fra i sedili, a guardarli. Loro non sembravano accorgersi della mia presenza. Guardai da sopra la testa di zio Chester. Stava leggendo la parte del romanzo sulla “Bloofer Lady”, la vampira che uccideva bambini. Riuscivo a leggere chiaramente, anche se le parole erano confuse, poco più che geroglifici.

Illium girò il coperchio del barattolo che teneva sulle ginocchia, e il barattolo si riempì d’acqua e i buoni omaggio fluttuarono fuori, sfilarono davanti a lui come minuscoli pesci sottili come ostie. Ne acchiappò uno con le dita e lo rimise nel barattolo. Ne afferrò un altro, e un altro, ma non appena li risistemava nel barattolo quelli uscivano un’altra volta. Zio Chester si girò a guardare Illium. Chiuse il libro e lo strinse in una mano. Con l’altra cominciò a catturare i buoni omaggio fluttuanti. Aiutò l’amico a rimetterli nel barattolo, ma i ritagli continuavano a uscire. Il processo era interminabile.

Illium e zio Chester prendevano i buoni omaggi, li mettevano nel barattolo, e i buoni omaggio scappavano fuori.

Mi girai a guardare dietro, e sul furgone c’era un baule, e il coperchio era alzato. Il baule di zio Chester. Guardai dentro. C’era un bambino nero. Nudo.

Con i grandi occhi sgranati. Le sue labbra formarono la parola Aiutami, ma io distolsi lo sguardo.

Sul lato opposto del furgone, sulla parete, c’era il dipinto di Leonard con la vecchia casa fra gli alberi. Il quadro cominciò a emettere goccioline d’acqua, poi bolle. Le bolle si riempirono dei colori del dipinto e scesero giù, piangendo lacrime multicolori.

Ero a disagio. Avevo caldo, mi resi conto. Trattenevo il respiro. La portiera posteriore del furgone era chiusa. Tentai di aprirla. Non si muoveva.

Mi voltai e cercai di camminare fino alla cabina di guida, ma adesso nuotavo.

Cercai di infilarmi tra zio Chester e Illium, di raggiungere il finestrino dal lato dell’autista, ma era chiuso.



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